NERVI – EUROFLORA E I SUOI PARCHI
Se durante la visita di Genova si ha a disposizione una giornata in più, vale la pena dedicarla alla visita delle località di Nervi e Pegli, le quali, posta la prima a levante e la seconda a ponente rispetto a Genova, fanno ormai parte della città capoluogo, che le ha conglobate, insieme ad altri 17 comuni, nel 1926.
Prima di allora infatti erano due municipalità a vocazione turistica, meta dell’aristocrazia di fine ‘800, inizio ‘900, come testimoniato dalle ville in stile liberty che ancora oggi caratterizzano il litorale.
Noi abbiamo dato la precedenza a Nervi, perché, nel periodo della nostra visita – fine aprile 2022 -era in corso la manifestazione EUROFLORA 2022.
Finalmente quest’anno, dopo i ritardi dovuti alla pandemia, Nervi ha potuto ospitare, per la seconda volta, la manifestazione EuroFlora.
Ma che cos’è EuroFlora?
E’ una manifestazione dove floricoltori, vivaisti, compositori floreali e paesaggisti italiani e stranieri si sfidano proponendo le loro opere floreali, che sono veri e propri capolavori di bellezza, tecnica e creatività.
Dal 1966 e fino alla sua X edizione, la manifestazione, con cadenza quinquennale, è stata ospitata all’interno della Fiera di Genova.
Dall’XI edizione, nel 2018, ha invece trovato collocazione nella splendida cornice dei Parchi di Nervi, diventando inoltre triennale.
Da Genova, il consiglio è quello di raggiungere Nervi con il treno, molto comodo e veloce, evita anche la preoccupazione di trovare parcheggio.
La nostra visita di Nervi comincia pertanto proprio da EuroFlora 2022, i cui biglietti potevano essere acquistati solo online al costo di € 23,00.
Scesi alla stazione seguiamo il flusso delle persone che si dirigono all’ingresso della manifestazione.
C’è tanta gente nonostante il tempo sia molto variabile; la pioggia si alterna al sereno, che finalmente prevale e ci regala infine una giornata con una piacevole temperatura.
I famosi Parchi di Nervi sono prati e giardini digradanti verso il mare con una superficie di 9 ettari, che in passato facevano parte delle ville private appartenute a ricche e aristocratiche famiglie e che ora ospitano le sedi di alcuni musei.
E’ così che qui possiamo trovare la Galleria di Arte Moderna inserita all’interno della settecentesca Villa Grimaldi Fassio, il Museo “Giannettino Luxoro”, lascito della famiglia Luxoro, che lo donò al Comune nel 1946 e la “Wolfsoniana”, un ex edificio scolastico che oggi ospita la Collezione Wolfson, formata da pezzi pregiati quali quadri, sculture, mobili, arredi e ceramiche, raccolte dal mecenate e filantropo americano Mitchell Wolfson.
In questo paradiso che vede queste bellissime costruzioni dominare dall’alto i giardini, che affacciano sul mare, qui a strapiombo, con sassi e rocce contro cui s’infrangono le onde, sono stati allestiti gli spazi e i padiglioni che ospitano centinaia di diversi tipi di piante e fiori.
Tulipani, azalee, dalie, viole, aceri rossi e olivi di dimensioni ridotte, lavanda, ortensie, margherite, rose e persino pomodori, collocati vicino a fontane, laghetti, statue per ricreare ambientazioni tipiche delle regioni climatiche e naturalistiche che rappresentano.
Una profusione incredibile di colori, odori, difficile da spiegare…una bellezza che riempie gli occhi, che sbalordisce, che fa pensare come l’uomo riesca a creare questi capolavori in un perfetto connubio fra natura e immaginazione.
Fra il mare e i giardini è stata scavata nella roccia la Passeggiata Anita Garibaldi.
Si tratta di uno stradello di 2 km, che dal porticciolo di Nervi, in leggera salita, conduce allo scalo di Campolungo a Sant’Ilario Basso.
Noi imbocchiamo la passeggiata in prossimità della Torre di Gropallo, struttura cinquecentesca costruita a difesa delle incursioni saracene e ci dirigiamo verso il promontorio di Portofino, che si staglia in lontananza.
Le onde s’infrangono sulle rocce dove in estate con il mare più calmo i bagnanti si sdraiano al sole.
Ci sono anche alcuni stabilimenti balneari, ma in questo periodo dell’anno, inizio primavera, sono martellati dalle onde.
Decidiamo di cambiare direzione, percorrendo la passeggiata a ritroso, per raggiungere il porticciolo di Nervi e prendere un buon gelato.
Avvicinandoci al paese si infittisce la pineta a strapiombo sul mare.
L’ultimo tratto è in discesa e finalmente si può ammirare il paese con le sue case colorate, il porticciolo e la spiaggia.
Nervi merita assolutamente una visita, perché rispetto agli altri paesi sulla costa, ha il valore aggiunto rappresentato dai suoi parchi e dalla sua splendida passeggiata a mare, senza contare che periodicamente ospita la manifestazione Euroflora, che noi abbiamo avuto la fortuna di poter apprezzare.
PEGLI – VILLA E PARCO DURAZZO-PALLAVICINI
A Pegli giungiamo in auto, in una giornata un po’ grigia, che mantiene le sue promesse accogliendoci con una pioggerellina fitta e costante.
Tuttavia è possibile arrivare a Pegli con la Navebus che dal Porto antico di Genova attracca al Molo Archetti di Pegli.
Anche Pegli, come Nervi, è stata un’importante stazione balneare e turistica, che attirava viaggiatori da tutta Europa.
Con l’espansione del porto di Genova verso ponente, l’immagine della località ne ha un po’ risentito, tanto più che solo recentemente le sue acque sono diventate nuovamente balneabili.
Se la zona ha una vocazione residenziale e una bella passeggiata a mare, sono però le sue Ville e i suoi Musei ad attirare i visitatori.
Su tutte spiccano la Villa e il Parco Durazzo – Pallavicini, che ospita il Museo Civico di Archeologia Ligure e la Villa Doria – Centurione con all’interno il museo navale.
Entrambe le ville sono inserite all’interno di bellissimi parchi.
Noi non ci facciamo scoraggiare dal maltempo e concentriamo le nostre energie nella visita al Parco di Villa Durazzo – Pallavicini, in quanto, al momento della nostra visita, il museo era chiuso.
Il Parco comunque ha superato le nostre aspettative; 97mila metri quadrati di giardini sistemati a metà dell’800 seguendo un itinerario di visita che rimanda ad un’opera teatrale, divisa in tre atti, ciascuno composto da quattro scene, in cui il visitatore si ritrova al tempo stesso spettatore e protagonista.
In sostanza, mediante un percorso fra il fiabesco ed il mitologico, che attraversa sentieri caratterizzati da laghetti, cascatelle, tempietti, padiglioni, pagode e chioschetti, si realizza un processo di purificazione dell’anima del visitatore.
Preparatevi a trascorrere almeno un paio d’ore all’interno del parco che vi coinvolgerà e vi stupirà!
Personalmente ho visitato tanti parchi, anche di regge e castelli, ma devo dire che questo lo inserirò fra quelli che mi hanno maggiormente colpito.
Si parte da un lungo viale alberato, denominato Viale Gotico, della lunghezza di circa 400 metri che conduce alla Coffee House e al viale classico, fino a raggiungere l’Arco di Trionfo con un passaggio dal buio alla luce.
Attraversato l’arco l’ambiente cambia e sembra di essere in montagna; tra pini, abeti e felci sorge la capanna del romitaggio.
Proseguendo si arriva in un ambiente mediterraneo con palme, agavi e cactus.
Segue il viale delle camelie, che raccoglie migliaia di piante di camelia di tutti i tipi in un tripudio di colori!
Si arriva poi in rapida successione al lago vecchio e alla sorgente e, dopo una breve salita, al Palazzo del Capitano, una costruzione di colore rosso, simile ad un castello!
Dopo il Parco dei Divertimenti e le Grotte degli Inferi, comincia la parte più bella del parco, quella del lago grande con al centro il Tempietto di Diana, il ponte orientaleggiante, l’Obelisco e la Pagoda.
Infine il Tempio di Flora e i giochi d’acqua.
Nonostante il tempo pessimo abbiamo gradito tantissimo la visita al parco.
All’uscita per spezzare la fame entriamo in una macelleria poco distante dalla Villa, situata sempre in Via Ignazio Pallavicini per prenderci un panino.
Si tratta della Macelleria “Pegli Carni”, che è anche una gastronomia e hamburgheria.
I loro panini sono davvero ottimi e il titolare in pochi minuti ci apparecchia un lungo tavolo per consentirci di mangiare seduti e gustare anche una buona birra.
Questo posto si è rivelato una piacevole sorpresa!
Se dopo Genova, anche la visita alle sue estremità periferiche di Nervi e Pegli è stata completata, non è però concluso il nostro viaggio in Ligura…seguitemi e nel prossimo articolo vi parlerò delle Perle del Tigullio!