Connemara e Sligo – 7° tappa del viaggio in Irlanda

In questa settima tappa del nostro tour dell’Irlanda ci apprestiamo a dirigerci decisamente verso nord, da Galway arriveremo a Sligo attraversando prima il Connemara, che ancora appartiene alla Contea di Galway e poi la Contea di Mayo per arrivare alla Contea di Sligo, che dà il nome al suo capoluogo.

Il Connemara è una di quelle aree che non si può trascurare in un tour dell’Irlanda, anch’essa nominata in canzoni, libri e narrata nei film…

Si tratta di una regione aspra e solitaria, caratterizzata dalla presenza di innumerevoli corsi d’acqua, laghi e torbiere, scure colline dalle cime piatte e una zona costiera frastagliata, con penisole e disseminata di isolette.

Noi ci limiteremo ad attraversare la zona centrale, di cui gran parte appartiene al Connemara National Park per arrivare a Kylemore Abbey, ultimo baluardo prima di abbandonare il Parco.

Quella che ci accoglie è una tipica mattinata irlandese, serena ma con nubi che si divertono a passare davanti al sole, calda, ma non troppo…la nostra speranza è che non piova…per il resto ormai siamo abituati a tutto in questo viaggio per le strade d’Irlanda!

Partiamo dunque da Galway verso nord ovest, lasciando il Lough Corrib alla nostra destra e percorrendo la strada che ci porterà all’interno del parco.

Dopo aver superato la località di Oughterard, man mano che avanziamo, si apre di fronte a noi un vasto panorama di laghi, montagne e torbiere davvero spettacolare.

Non possiamo non fermarci ad ammirare il Lough Bofin con le sue isolette al centro…in queste prime ore della mattina è davvero suggestivo!

Parcheggiamo l’auto in una piazzola a fianco di un camper spagnolo  – quanta strada fino a qua – i cui occupanti erano ancora nel mondo dei sogni!

Proseguiamo verso Maam Cross e qui i laghi diventano una costante…costretti da lavori in corso ad una lunga sosta, scendo dall’auto ad ammirare il paesaggio, scattare qualche foto e guardare da vicino le scure acque del lago…

Più avanti ci fermiamo a Recess, sul Lough Garroman, per fare rifornimento; mia figlia deve spedire alcune cartoline, mio marito cerca di far benzina ed io ammiro la statua in pietra di un gigante accovacciato che dà le spalle al lago.

Ripartiamo e continuiamo a costeggiare il Lough Garroman, poi la strada si divide.

Proseguendo diritti si arriverebbe a Clifden, considerata la capitale economica ed amministrativa del Connemara, ideale per chi volesse pernottare in questa zona.

Il nostro programma però è un altro, addentrarci all’interno del parco e così svoltiamo a destra verso Lough Imagh e la Imagh Valley!

Qui, alla nostra destra, il Lough Imagh è sormontato dalla catena dei Twelve Bens (dodici picchi), che paiono imponenti, poiché si stagliano su una pianura a livello del mare, ma che in realtà raggiungono al massimo i 700 metri o poco più. 

Se fino ad ora siamo rimasti incantati dal paesaggio che abbiamo incontrato e testimonianza ne sono le diverse soste che abbiamo fatto per fissare nei nostri occhi e nella nostra mente questi paesaggi, ora la Imagh Valley ci conquista definitivamente; il lago, le montagne (che in realtà sono poco più che colline), i pini che dalla parta opposta del lago si ergono solitari, le pecore che trotterellano lungo la strada sono l’unica nostra compagnia, il silenzio in cui tutto ciò è immerso…sono tutte cose che mi toccano profondamente!

La strada per uscire dalla valle ed arrivare a Kylemore Abbey è infatti pressoché deserta, né si scorgono villaggi nelle vicinanze, ma a Kylemore troviamo altri turisti, che come noi sono venuti ad ammirare questa costruzione, che si potrebbe definire castello, villa o abbazia…che si riflette nelle acque del Pollacapall Lough.

Questo edificio neogotico con torri merlate, fu commissionato nel XIX secolo da un ricco uomo d’affari inglese, Mitchell Henry, che nel Connemara aveva trascorso la luna di miele, nel corso dei decenni divenne poi una scuola, un collegio ed infine un convento gestito attualmente dalle monache benedettine.

Oltre alla dimora, Henry fece costruire anche una chiesa gotica, dove mise le spoglie della moglie Margaret, prematuramente scomparsa, un giardino vittoriano fortificato che sorge su una torbiera e una centrale idroelettrica che sfruttava la spinta dell’acqua di un lago sovrastante, la cui energia gli consentì di alimentare, oltra alla casa, anche 21 serre di specie esotiche.

L’attrattiva principale di Kylemore Abbey è tuttavia la sua collocazione in riva al lago con le montagne alle spalle, che la fa apparire come un piccolo gioiello incastonato in un paesaggio stupendo.

All’uscita in un gift shop si possono trovare oggetti prodotti della comunità delle religiose, saponi, profumi e altre cose artigianali.

La mattinata è ormai così trascorsa, occorre proseguire per Sligo, ma lungo la strada un’altra fermata è d’obbligo…percorriamo infatti un tratto di carreggiata che costeggia il Killary Fijord, unico fiordo dell’Irlanda in cui l’Atlantico si incunea per circa 16 km., raggiungendo nella parte centrale una profondità di 45 mt. e termina nella cittadina di Leenane…lungo le sue rive il paesaggio è desolato e selvaggio…

 

Lasciata la contea di Galway ed attraversata velocemente e senza soste quella di Mayo, non perché non vi siano cose interessanti, ma il tempo è tiranno, arriviamo nella Contea di Sligo…la sua omonima città, capoluogo della contea, è la nostra destinazione finale.

Giungiamo nella Contea di Sligo nelle prime ore del pomeriggio, dove a Sligo città abbiamo prenotato un bed & breakfast.

Riteniamo di riuscire a visitarla più tardi, così optiamo per dedicare alcune ore alla visita del sito archeologico Carrowmore Megalithic Cemetery.

Faccio una premessa, diciamo che non era nelle nostre intenzioni iniziali visitare Sligo, né Carrowmore, ma ci sembrava eccessivo, per la quantità’ di chilometri, fare come unica tappa Galway – Irlanda del Nord, così questa tappa a Sligo è stata necessaria più che effettivamente voluta, insomma non ci aspettavamo nulla di che…

Mai però sottovalutare quello che non si conosce…soprattutto quando c’è di mezzo un sito archeologico, per i quali ho una passione sfrenata…

Ebbene a chi scriveva che Carrowmore era un insieme di pietre senza senso, rispondo che qui e nel successivo sito di Bru Na Boyne, che visiteremo in seguito, si può comprendere lo spirito irlandese che affonda le sue radici nella cultura celtica.

La contea di Sligo presenta una ricca campagna pianeggiante su cui svettano due colline dalla forma particolare; il Benbulben e la Knockarea. 

Ai piedi della prima, dove sono ambientati tanti episodi letterari, è sepolto il celebre poeta William Butler Yeats, premio Nobel per la letteratura, a cui va il merito di aver raccolto in maniera organica i racconti, le leggende e i miti rappresentati da fate, folletti, gnomi (come il famoso Leprechuan)  e le streghe Banshee.

L’altra collina invece, la Knockarea, che si può ammirare in lontananza da Carrowmore, si narra ospiti la tomba della leggendaria Regina Maeve. 

Sulla sua piatta sommità sorge infatti un cairn, parola gaelica che indica un mucchio di pietre impilate a secco a segnalare una tomba.

Il sito di Carrowmore presenta a sua volta un cairn ricostruito in posizione elevata, dolmen e altre pietre disseminate nell’area hanno un significato più ampio se messe in relazione all’ambiente circostante.

Si è osservato che una tomba, all’alba del 31 di ottobre, viene regolarmente colpita dai raggi del sole nascente.

Le tombe sono collocate sia su terreni pubblici che privati e ricoprono una superficie ampia circa km.2,5.

Il mio consiglio pertanto è quello di visitare questa necropoli perché è ben tenuta, al centro visitatori forniscono materiale in varie lingue ed informazioni ed è un luogo carico di atmosfera. 

 

Ora ci attende una visita alla città di Sligo, che raggiungiamo verso sera. 

Quello che mi colpisce di questa cittadina è la zona del lungofiume, il ponte pedonale, che collega le due sponde su cui sorgono tanti ristoranti, pub e palazzi colorati, è decorato con vasi di fiori, petunie e gerani.

Ammiriamo anche la bella cattedrale, ma solo esternamente poiché l’orario di apertura è già passato, notando che il terreno circostante sembra essersi sopraelevato rispetto alla cattedrale o al contrario pare che la cattedrale sia sprofondata…ciò è dovuto effettivamente ad un innalzamento del terreno causato dalle innumerevoli sepolture, che si sono avvicendate lungo i secoli.

Si tratta di una città tranquilla, in giro poca gente, anche turisti se ne vedono pochi, ma l’atmosfera è rilassata e distesa, rendendo piacevole passeggiare per le vie del centro, che comunque è piuttosto ridotto.

Questa è stata finora una delle tappe più lunghe,  221 i chilometri percorsi e la stanchezza si fa un po’ sentire, ma siamo comunque belli carichi perché il giorno successivo ci attende il trasferimento nell’Irlanda del Nord.

Abbandoniamo temporaneamente la Repubblica di Irlanda per un altro Stato, con un’altra moneta.

Uno Stato che a breve non farà più parte dell’Unione Europea, ma che per il momento noi riusciremo ad attraversare senza barriere di sorta, dogane o quant’altro…seguiteci pertanto nella prossima tappa che prevede due intere giornate dedicate alla contea di Derry e di Antrim, alla ricerca dei luoghi della famosa saga “Game of thrones” ma non solo!

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