Le misteriose Grotte di Osimo – Guida alla visita della città

Avete mai sentito parlare delle Grotte di Osimo?

 

Osimo è una città poco lontano da Ancona e dalla Riviera del Conero (di cui vi ho già parlato in questo articolo), sviluppata su due colli di roccia arenaria.

Fondata dai Piceni e contesa fra le varie popolazioni locali per la sua posizione particolarmente  favorevole, fu definitivamente conquistata dai romani.

A questo periodo vanno ricondotti i vari ritrovamenti di vasi e suppellettili nonchè delle numerose statue acefale, che le valsero l’ironico appellativo di “città dei senza testa”.

In epoca medioevale fu al centro di lotte fra Bizantini, Longobardi, Guelfi e Ghibellini, trovandosi spesso a parteggiare per i secondi.

Alla fine tuttavia fu assoggettata allo Stato della Chiesa fino a quando nel 1860 entrò a far parte del Regno d’Italia.

Il sottosuolo di Osimo è percorso da circa 9 km di cunicoli, gallerie ed ambienti sotterranei scavati su 5 livelli di profondità, l’ultimo dei quali non è fruibile perché corrispondente al livello dell’acqua.

Sono situate principalmente sotto palazzi nobiliari, chiese ed edifici di vario genere.

 

Ma quando si inizia a parlare di grotte e quando venivano utilizzate?

La verità è che le scarse fonti scritte e i rari documenti che contengono notizie inerenti a queste grotte non permettono ancora di decifrarne l’origine.

Questo alone di mistero e silenzio probabilmente originava da ragioni di segretezza, il che ci fa pensare che uno dei principali utilizzi delle grotte fosse di nascondiglio e via di fuga.

Venivano inoltre utilizzate come magazzini per lo stivaggio dei beni alimentari, come cantine, come cunicoli idraulici a servizio di cisterne e fonti, ambienti silenziosi per pregare e per compiere rituali.

 

Le Grotte di Osimo sono di recente scoperta e ad oggi ne sono state censite ben ottantotto, la maggior parte delle quali però si trova sotto a case o palazzi nobiliari e sono quindi di proprietà privata. Gli spazi sotto alle fondamenta della casa appartengono infatti ai proprietari della casa,fino ad una profondità di 10 metri,  anche se, come in questo caso, sono di importanza storico culturale.

Le grotte che si possono visitare sono: la Grotta del Cantinone, in cui non è necessario prenotare la visita, la Grotta di Piazza Dante, la Grotta Riccioni e la Grotta Simonetti, quest’ultime tutte visitabili su prenotazione.

L’Ufficio turistico di Osimo mette a disposizione la visita alle grotte su prenotazione di gruppi formati da un minimo di 10 persone.

La fortuna ha voluto che in occasione della nostra visita di Osimo fosse stata programmata proprio una visita all’interno di 3 grotte, quella del Cantinone, quella di Piazza Dante e la  Riccioni.

Il tutto al costo di € 10,00 a testa, comprendente una guida tutta per noi e un tempo di almeno tre ore per immergerci nei misteri di queste grotte.

Direi che ne sia valsa proprio la pena!

 

GROTTA DEL CANTINONE

Questa grotta si trova proprio sotto al Convento Basilica di San Giuseppe da Copertino, un tempo Chiesa di San Francesco, mentre l’ingresso è situato all’interno dell’ufficio turistico IAT, posto sotto al mercato coperto della città.

Da qui parte il nostro tour guidato con un’infarinatura generale sulle origini della città e una prima spiegazione di cosa sono le grotte.

Le grotte del Cantinone, disposte su più livelli, erano utilizzate principalmente come magazzino per la conservazione degli alimenti, caratterizzate da cunicoli stretti e nicchie ai lati.

Sono luoghi piuttosto freschi e bui, ideali per questo utilizzo, ma essendo scavate proprio sotto al convento venivano utilizzate come luoghi di preghiera dai monaci.

Tutto questo si può evincere dal fatto che lungo le pareti sono stati incisi nell’arenaria (è una roccia piuttosto friabile e sabbiosa) simboli religiosi, croci e santi.

Questa grotta è illuminata artificialmente dal basso ed il gioco di luci tra incisioni, gallerie, nicchie e pozzi è davvero affascinante.

Si ha la certezza che durante la prima e seconda guerra mondiale la grotta venisse utilizzata come nascondiglio, come confermato da numerose fonti.

Per questo motivo, di tanto in tanto, si vedono incise nell’arenaria nomi di persone con date di nascita, per lasciare la propria impronta nel timore di rimanere uccisi durante un attacco.

La verità però è che non successe mai niente di questo; i tedeschi sapevano che i cittadini di nascondevano nelle grotte, ma non avevano certo l’intenzione di affrontare il nemico in un ambiento a loro sconosciuto e dispersivo come le grotte!

GROTTA DI PIAZZA DANTE

Posta proprio sotto al bel  Palazzo Fregonara – Gallo, che si affaccia su Piazza Dante, si trovano delle grotte ancora più misteriose delle precedenti.

Basta pensare che per accedervi è necessario entrare nel portone del palazzo, passare dalle cantine dei proprietari tra biciclette e scatoloni e scendere una ripida rampa acciottolata e priva di scalini.

Eccoci nel 1° livello, dove vi sono resti di una cantina di vini, con grandi botti in cemento e piccole finestrelle, ma è nel 2° livello che si compie la magia…

Incontriamo subito un incisione di una testa di un toro con le corna a forma di luna e un sole, il Dio Baal, e veniamo introdotti nel mondo dei Massoni.

Questa grotta veniva utilizzata dall’associazione segreta dei Massoni come luogo di ritrovo e di iniziazione per i nuovi aspiranti.

Veniamo condotti lungo due corridoi paralleli dove alle pareti si trovano bassorilievi con figure fittizie dal significato esoterico, era un vero e proprio percorso che un iniziato faceva come prova prima di entrare.  

 

Simona, la nostra bravissima guida, ci ha raccontato un episodio molto curioso accaduto in queste grotte: qualche anno fà, i The Orphan Brigade, un gruppo musicale di Nashville, a seguito di un concerto a Recanati venne in visita in queste grotte (che oltretutto hanno un’acustica pazzesca) ed apprezzando molto la visita ne furono così affascinati, da scrivere, nel giro di 2 ore, all’interno della grotta, una canzone chiamata “Come to Life”.

Qualche mese più tardi tornarono per registrare un intero album, avente oggetto la città di Osimo…un ottimo modo per celebrare la storia e la  cultura Italiana anche all’estero.
Questa è una delle loro canzoni: 

 

 

GROTTA RICCIONI

Molto più piccola rispetto alle altre due e non illuminata con l’elettricità, ma solo da piccole candele (un applauso a Simona e all’Ufficio Turistico di Osimo, che prima di ogni visita accende questi lumini).

Situato sotto alle fondamente di Palazzo Leopardi, appartenente alla famiglia Riccioni, si passa dapprima in una cantina d’epoca medievale per poi scendere nei livelli sottostanti, in una grotta ad ipogeo e ritrovarsi ancora nei cunicoli di arenaria.

In questa grotta vi è conservata benissimo una stanza circolare, dove gli iniziati si sedevano intorno al muro e potevano solo sentire le voci ma non vedere gli altri, a causa del buio e della colonna circolare posta al centro della stanza.

 

La nostra guida ci ha parlato anche della Grotta Simonetti, dove si potevano trovare numerosi simboli incisi legati alla presenza dei Cavalieri Templari, purtroppo però non sempre è possibile la visita, per questo, se interessati, è bene prenotare.

 

Chi mai l’avrebbe detto che ad Osimo, passeggiando per le sue strade acciottolate, ci fosse un mondo sotterraneo e misterioso come questo?

Io sicuramente no, ma grazie alla coinvolgente ed interessante visita organizzata dallo IAT di Osimo ne sono venuta a conoscenza ed ho potuto apprezzare questo ambiente suggestivo.

 

E sopra alle grotte? C’è una cittadina tutta da scoprire!
Con le sue stradine acciottolate, gli edifici consumati dal tempo ma che conservano ancora il loro fascino, le antiche botteghe e negozi con ancora le targhe originali sopra alla porta d’ingresso e una notevole concentrazione di chiesette…Osimo appare davvero bellissima.

E questa prima impressione, dopo aver percorso le sue stradine del centro storico, può essere solo confermata.

 

 

Sul colle Gomero si trova il Duomo di Osimo, chiamato anche Concattedrale di San Leopardo, posto sul versante più alto della città, in stile romano-gotico si presenta con una facciata in pietra bianca, delle scalinate e due ampi portoni.

Al momento della nostra visita la facciata del Duomo era purtroppo parzialmente coperta poiché in fase di restauro.

Per entrare si passa dal cortile interno, dove vi è un caratteristico pozzo.

 

Composta da tre navate e con alcune cappelle laterali, la vera particolarità di questa chiesa è la cripta.

Per ammirarla in tutto il suo splendore è necessario inserire una monetina per accendere le luci che rimangono accese per qualche minuto, forse addirittura troppo poco per contemplare la bellezza di questo luogo.

Appare un luogo candido e luminoso, anche per le graziose finestrelle medievali, misterioso e affascinante, composto da colonne, tre navate, otto campate e sedici colonne che creano un gioco di linee e simmetrie affascinante.

 

Accanto al Duomo si trova il piccolo battistero, che ci ha conquistato per lo splendido soffitto a cassettoni.

 

Se dal Duomo ci si spinge più ad ovest (Via Gomero), si arriva alla terrazza panoramica e ai Giardini di Piazza Nuova.

Da qui si può ammirare una bellissima vista che spazia dai Monti Sibillini alla Riviera del Conero!

Peccato per la giornata uggiosa che non ci ha permesso di vedere l’immensità del panorama.

 

Anche i giardini hanno il loro fascino, un’oasi di verde e di pace in cima alla città, in cui potersi rilassare tra il rumore dell’acqua della fontana e le specie di piante e fiori che decorano le aiuole.

Da qui, si ha un’incantevole vista sulla Chiesa di San Filippo Neri, un po’ lasciata andare ma realizzata con deliziosi mattoni color arancio che la rendono molto particolare (peccato per i bidoni della spazzatura posti proprio davanti all’ingresso).

 

Se avete passeggiato come noi in lungo e in largo tra le viuzze di Osimo,  sicuramente avrete notato tantissime altre chiesette, più o meno recenti e ben tenute…questo è uno dei tanti motivi per cui la città di Osimo è conosciuta anche come città delle 100 chiese.

Non so se effettivamente ne abbia davvero 100, ma posso assicurare che ce ne sono davvero tantissime, e come al solito io rimango molto più affascinata da quelle più semplici, un po’ rovinate e spesso anche senza un nome.

 

Non potevamo mancare la visita alla chiesa di San Giuseppe in Copertino, chiesa francescana, che conserva il corpo e le reliquie del Santo, ma che è stata rimaneggiata al punto da essere trasformata internamente in una chiesa barocca.

Ritorniamo verso il Palazzo Comunale con la sua alta torre dell’orologio, che si affaccia su una deliziosa piazzetta con fontana e ci incamminiamo verso quel che rimane delle mura romane della città, che in origine si snodavano per circa 2 km., una larghezza di 2 metri ed un’altezza di 10.

 

Ed è così che salutiamo Osimo e la ringraziamo per le scoperte fatte e la promessa di tornare in questa zona marchigiana a visitare anche altre grotte, come ad esempio quelle di Camerano.

Infatti esiste anche un biglietto unico che permette di visitare sia le Grotte del Cantinone di Osimo che quelle di Camerano.

Questa ed altre informazioni si possono trovare tutte nel sito del Turismo di Osimo.

 

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