Rock Of Cashel e Killarney – 3° tappa del viaggio in Irlanda

La nostra terza tappa del tour dell’Irlanda inizia con un cielo blu, uno splendido sole e una temperatura piacevolissima, che ci scalda senza esagerare, mettendoci immediatamente di buon umore.

E’ l’ideale per viaggiare e visitare questi luoghi.

 

Continuiamo a dirigerci verso sud per raggiungere Killarney, nella Contea di Kerry.

Circa duecento chilometri separano Kilkenny da Killarney, caratterizzati da un paesaggio piuttosto pianeggiante con qualche dolce collina; è la Contea di Tipperary.

Su una di queste colline sorge la Rocca di Cashel ed è nostra intenzione fermarci a visitarla.

 

La Rocca di Cashel o Rock of Cashel è una fortezza costruita su una collina calcarea da cui domina la verdeggiante pianura circostante.

Qui la terra è fertile e rigogliosa, particolarmente adatta all’agricoltura, ma abbondano anche gli allevamenti di bovini, tant’è che vediamo tante mucche crogiolarsi al sole sdraiate sull’erba di verdi prati delimitati da muretti a secco.

Rock of Cashel è costituita da una fortezza, una cattedrale gotica, una torre circolare e una delle più famose ed antiche cappelle romaniche d’Irlanda. Da lontano appare come una cittadella fortificata.

Per oltre un millennio fu un simbolo di potere, poiché sede dei Re e degli ecclesiastici che governavano la regione, tanto da contendersi con Tara, per quattrocento anni, il primato di principale luogo di potere politico in Irlanda.

 

Dal parcheggio a pagamento situato ai piedi della Rocca, saliamo verso le mura che circondano le costruzioni e dopo aver pagato il biglietto saliamo al piano superiore ed entriamo in quella che è la Hall of Choral Vicars, una splendida sala che ospitava il refettorio dei coristi, arredata con mobili e arazzi dell’epoca restaurati. Da ammirare lo splendido soffitto ligneo.

All’uscita dal salone verifichiamo l’orario in cui verrà proiettato in lingua italiana un filmato che spiega la storia irlandese con il susseguirsi di popoli che l’hanno dapprima conquistata, ma che poi si sono integrati con le popolazioni locali in una mescolanza di culture; celti, vichinghi, normanni, inglesi…

Ne consiglio vivamente la visione, è interessante per comprendere meglio la storia irlandese.

Nell’attesa decidiamo di cominciare ad esplorare il luogo; una piccola chiesetta romanica contiene la cappella con i più begli affreschi che si possano trovare sull’isola, peccato che per preservarli si sia reso necessario installare delle vetrate che consentono la visione, ma non l’ingresso…l’anidride carbonica emessa dalla respirazione umana rovina i dipinti…purtroppo le vetrate rovinano la visuale!

Proseguiamo nella visita alla corte dove si erge l’edificio più antico, una torre circolare intatta alta 28 metri.

 

La cattedrale è altrettanto imponente, in stile gotico, ha delle bellissime arcate, ma è completamente priva del tetto.

Dalla corte intorno agli edifici il paesaggio è splendido, in lontananza si possono ammirare le maestose rovine della Hore Abbey, appartenente al XIII secolo.

Restiamo per un bel po’ di tempo in silenzio a contemplare questo splendido panorama, che ci regala una sensazione di serenità.

 

 

Arriva però anche il momento di ripartire perché c’è ancora parecchia strada per arrivare a  Killarney.

Killarney è una meta strategica per visitare la contea di Kerry, perché è in una posizione centrale rispetto alle principali attrazioni della contea, che sono il Killarney National Park, il Ring of Kerry e la Dingle Peninsula.

La contea di Kerry è forse la più famosa delle contee irlandesi, grazie alle sue frastagliate penisole – Iveragh e Dingle – con alte scogliere a picco sul mare, intervallate da spiagge dorate, alle piccole e remote isole che si intravedono dalla costa, ai laghi, ai castelli, alle cascate che la caratterizzano.

Non riusciremo a visitare tutto, pertanto all’arrivo a Killarney, dopo un pranzo veloce, decidiamo di avviarci verso il Parco Nazionale, che rimane alle porte di Killarney, cominciando dalla meta più lontana; le cascate di Torc Waterfall.

La strada per arrivare si snoda intorno al lago di Loane, uno dei tre laghi che si trovano all’interno del parco, occupandone con la loro superficie circa un quarto.

Circondato da boschi di querce e tassi, il lago offre ospitalità ad una ricca fauna di trote, salmoni, scoiattoli, martore e cervi; questi ultimi spesso raggiungono a nuoto le isole che si trovano al centro del lago!

 

All’improvviso sulla sinistra vediamo una stretta stradina con le indicazioni per le cascate, che sale a tornanti.

Nel frattempo il sole ci ha abbandonato e nere nubi di pioggia si accalcano in cielo, mentre un vento freddo ha cominciato a soffiare.

Non ci facciamo scoraggiare e ci inoltriamo nel bosco dove un sentiero composto da 180 scalini conduce alle base delle cascate.

Anche se non c’è il sole la vista è bellissima, fra gli alberi scorgiamo il lago sotto di noi.

Il torrente Torc, che ha origine da un laghetto montano, prima di gettarsi nel lago Loane, fa un salto di 18 metri.

Queste cascate non sono certo le più imponenti, per altezza e portata d’acqua, che io abbia mai visto, ma sono comunque suggestive per l’ambiente in cui si trovano e meritano una visita…anche se ora i 180 scalini sono da risalire!

Discendendo verso il lago abbiamo due possibilità; andare a sinistra verso Muckross House, un edificio storico in stile vittoriano, affacciato sul lago, che contiene arredi d’epoca all’interno di un parco che ospita alcune fattorie tradizionali oppure svoltare a sinistra verso Muckross Abbey, più che un’abbazia, un antico convento di frati.

La prima meta ci porterebbe via troppo tempo perché le visite guidate alla casa partono ogni ora, sono piuttosto lunghe e a pagamento, mentre la seconda opzione ci consente una visita in autonomia e gratuita.

Il sentiero che conduce alla Muckross Abbey non è ben visibile dalla strada, facciamo tuttavia quel che ci dice il nostro navigatore e parcheggiamo vicino ad un ristorante dove è in corso un matrimonio.

Dalla parte opposta della strada, un piccolo cottage con giardino ospita un cerbiatto che sta brucando e non fa troppo caso a noi.

 

Finalmente, vicino al cottage, scopriamo un sentiero con le indicazioni per la Muckross Abbey, lo imbocchiamo e subito in lontananza, dietro ad un gruppo di alberi, ne scorgiamo le rovine.

All’ingresso dell’Abbazia i conducenti di alcuni calessi trainati da cavalli propongono un tour guidato del Parco, al costo di circa € 20,00 a persona…decliniamo gentilmente l’offerta mentre ci apprestiamo alla visita delle rovine, comunque ben conservate.

Anche Muckross Abbey, come molte cattedrali e siti religiosi che abbiamo visitato durante il nostro tour dell’Irlanda, è circondata da un cimitero gotico  e fra le lapidi scorrazzano piccoli cervi.

Mia figlia ne avvicina uno, lo accarezza, gli porge rametti verdi con piccole foglioline che in effetti sembra gradire, ma ad un certo punto, infastidito da questo “stalkeraggio”, con il muso la respinge…assistiamo quindi ad un salto degno di un campione da parte di mia figlia, mentre fugge spaventata, facendo ridere tutti coloro che hanno assistito alla scena!

 

Decidiamo dunque di entrare all’interno dell’Abbazia, che per la maggior parte è priva del tetto!

All’interno di quello che in passato doveva essere il chiostro del convento, un enorme albero di tasso, dal tronco attorcigliato, svetta al centro dell’area.

Saliamo al piano superiore, dove si può ammirare una bella veduta della campagna circostante e alcuni cervi che si aggirano fra le tombe.

Occorre fare attenzione alle scale, che sono scivolose e causano uno scontro fra i piedi di mia figlia, che finisce a terra e i polpacci di mio marito, che per un po’ arranca, lamentandosi!

 

Lasciata Muckross Abbey, che consiglio di visitare per la sua ambientazione, in una cornice solitaria e suggestiva, ci dirigiamo verso Ross Castle, che dista appena un chilometro e mezzo.

Arrivati al castello, una squadrata fortezza che si affaccia sul lago, il tempo peggiora, un freddo vento fastidioso soffia dal lago verso il castello, ma la vista che se ne ricava vale la pena di sopportare un po’ di disagio.

Una bruma leggera aleggia sulle acque del lago non nascondendo comunque gli isolotti che si possono intravedere in lontananza al centro del lago.

Mi vengono alla mente leggende e film quali Excalibur, quando la signora del Lago emerge dalle acque con la famosa spada.

Ebbene questi sono i luoghi dove anche fiabe e leggende irlandesi hanno trovato la loro ambientazione.

Mentre io e mia figlia siamo attratti dalle acque del lago, dove fra l’altro alcune anatre nuotano tranquillamente, mio marito entra nella fortezza e dai camminamenti ci osserva dall’alto, vicino ad uno dei tanti cannoni che disseminano le mura.

Notiamo una coppia di sposi in posa per il fotografo, mi viene da pensare che lei nel leggero vestitino di seta debba gelare, considerato che io batto i denti nella mia felpona!

Il cielo si fa sempre più nero e il vento è davvero freddo per essere luglio.

Abbiamo visitato tutto ciò che avevamo programmato e così decidiamo di tornare all’auto, con la quale percorriamo una strada che sulla destra affianca la città e sulla sinistra il parco.

 

Il nostro Bed & Breakfast è un po’ fuori città, ma decisamente carino; dall’esterno sembra un cottage e la camera è davvero bella, ampia e luminosa…anche se nel frattempo è arrivata la pioggia che si preannunciava dal primo pomeriggio.

Il proprietario del Bed & Breakfast ci fornisce gentilmente le indicazioni per tornare in città e trovare un parcheggio gratuito e ci segnala la strada principale dove si affacciano i migliori ristoranti della città…la scelta è davvero variegata dal ristorante di pesce a quello tipico irlandese, dal quello etnico a quello italiano.

Intanto il tempo ci ha concesso una tregua, così dopo cena riusciamo a passeggiare per la città senza problemi.

 

Killarney in questo sabato sera di luglio ci appare piena di vita, i locali sono aperti fino a tardi, non solo pubs e ristoranti, ma anche negozi di souvenirs e abbigliamento.

Ci attardiamo in un negozio dove vengono venduti capi di abbigliamento in lana provenienti dalle isole Aran.

Ci attirano molto, ma perché comprarli qui e non direttamente alle Aran, considerato che fra due giorni saremo là?

Torniamo al bed & breakfast con la speranza che le previsioni del tempo siano errate e che quella di domani sia una giornata senza pioggia.

Visiteremo l’incantevole Dingle Peninsula e un po’ di sole non guasterebbe davvero!

 

Seguiteci nella nostra 4° tappa del tour dell’Irlanda e scoprirete se il tempo ci ha graziato → Dingle Peninsula

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