Il mio viaggio in Svizzera – BASILEA

La nostra visita della Svizzera prosegue con una seconda tappa di tre giorni a Basilea, dove siamo ospiti di alcuni cugini che risiedono a Pratteln, una piccola cittadina di 15mila abitanti a poco meno di 15 km di distanza da Basilea.

Lasciandoci alle spalle Lucerna e il suo magnifico lago dei 4 cantoni, ci dirigiamo a nord, verso il confine della Svizzera con altri due Stati; la Francia e la Germania.

La regione di Basilea infatti è nota anche con il nome tedesco di Dreilandereck, ossia angolo dei tre paesi.

Se Lucerna è caratterizzata dall’acqua del suo lago, anche per Basilea l’acqua è un elemento importante, per la presenza del fiume Reno, che unisce e divide questa parte della Svizzera con altri Stati europei, da una parte segnandone il confine, dall’altra fungendo da via di comunicazione.

GIORNO 1

Visitare Basilea con qualcuno che abitualmente la vive, è sicuramente una esperienza diversa.

Personalmente quando visito una città parto sempre dal centro storico – municipio, piazza e cattedrale – per poi allargarmi alla periferia, qualora vi siano luoghi o monumenti degni di nota in queste zone. In questo caso facciamo il contrario.

Con un autobus su rotaia che parte dalla stazione di Pratteln, ci dirigiamo verso Basilea.

Il viaggio ci consente di ammirare anche il paesaggio della campagna intorno a Basilea e di attraversare la città, prima la Gross Basel, ossia la Grande Basilea e poi la Klein Basel o Piccola Basilea, fino al porto fluviale, che sorge alla confluenza di tre paesi; Svizzera, Francia e Germania.

Quando scendiamo dal bus sono alquanto perplessa perché mi ritrovo in una zona della città caratterizzata da alti e moderni palazzi piuttosto anonimi. Dirigendoci verso il porto, troviamo strutture che ospitano i container scaricati dai natanti provenienti dai porti del nord Europa, mentre in altri spazi vengono recuperati materiali vari di scarto e riassemblati…tutto intorno a noi fervono le più svariate attività lavorative.

Raggiungiamo la riva del fiume Reno e ci viene spiegato che dall’altra parte del fiume, quella chiesetta e quelle piccole case che vediamo a breve distanza sono situate in Francia

Dalla nostra parte sono attraccate le più svariate imbarcazioni; c’è una nave da crociera battente bandiera inglese che un ragazzo sta tentando di tirare a lucido e c’è una chiatta trasformata in ristorante-discoteca che si anima di notte.

Sul lungofiume, che percorriamo per arrivare al punto di incontro fra i tre paesi, una vecchia bicicletta con la targa dell’esercito svizzero, è appoggiata alla palizzata…si tratta di un reperto storico, come il suo proprietario che la inforca poco dopo.

Al Dreilandereck ci fermiamo ad osservare le navi che entrano in porto, ma nel frattempo si è fatto mezzogiorno e lo stomaco reclama. Sostiamo così a pranzo nel bar-ristorante lì vicino, che si rivela una sorpresa…complice il caldo a 30° gradi e la sabbia che circonda i tavolini, nonché le amache su cui sdraiarsi, più che in Svizzera ci sembra di stare su una spiaggia tropicale.

Dalla terrazza panoramica del ristorante, in lontananza, possiamo osservare il nuovo campus della Novartis, una delle tante industrie farmaceutiche che hanno la loro sede in città e che contribuiscono con i loro cospicui investimenti ad arricchire la città con tante iniziative culturali e sociali.

Un’altra casa farmaceutica La Roche, che in Italia è ricordata negativamente perché negli anni ’70, era la proprietaria della fabbrica da cui fuoriuscì la diossina a Seveso, ha costruito in un’altra zona della città, un grattacielo che ospita la sede amministrativa della società.

Con i sui 176 metri di altezza, La Roche Tower, come viene chiamato l’edificio, è la costruzione più alta della Svizzera.

Altri progetti sono inoltre in corso, destinati a cambiare lo skyline della città.

Tornando indietro con il tram elettrico ed attraversato il Mittlere Brücke, il più importante ponte cittadino, ci ritroviamo nella Gross Basel, in pieno centro storico, per continuare in maniera più classica il nostro tour della città.

Attraversando vie e piazzette caratterizzate da bizzarre fontane colorate, da bei palazzi che ospitano scuole, accademie, musei e spesso si aprono su cortili e giardini interni, arriviamo nella Münsterplatz, una grande piazza che ospita la Cattedrale di Basilea.

Questo edificio in pietra arenaria rossa, fu costruito a partire dal 1050, ma concluso solo nel 1500, in stile romanico e poi gotico.

Le decorazione del tetto mi ricordano la cattedrale di Vienna (Stephansdom) e notevoli sono la cripta, il chiostro e la terrazza panoramica che affaccia sul Reno abbracciando la città.

Dalla terrazza panoramica detta Pfalz il nostro sguardo è attirato sul fiume ad osservare un battello che, agganciato ad una fune e sfruttando solo la corrente, trasporta i passeggeri da una parte all’altra.

Mentre osserviamo la spola compiuta dall’imbarcazione, ci accorgiamo che numerose persone sono in acqua; sono gli abitanti di Basilea che per sfuggire al caldo di queste giornate avvolgono i loro abiti in una tela cerata e si lasciano andare trasportati dalla  corrente da un ponte all’altro.

L’acqua del fiume è di un colore marrone che nulla ha da invidiare a quella che abbiamo potuto osservare durante una gita sul fiume Chao Phraya di Bangkok, dove i bambini vi si gettavano dalle palafitte!

Dalla Piazza della Cattedrale ci dirigiamo verso la Marktplatz, letteralmente Piazza del Mercato, così chiamata perché ospita un mercato giornaliero di frutta e verdura.

A differenza della Münsterplatz, che è chiusa al traffico, nella Marktplatz transitano continuamente treni, tram e autobus…ma a colpire il visitatore è il particolarissimo palazzo color rosso scuro che vi si affaccia…si tratta del Municipio o Rathaus Basel, come è qui chiamato.

Costruito in stile gotico agli inizi del ‘500, poi successivamente ampliato ad inizio ‘600 con l’ala destra ed infine fra la fine dell’800 e i primi ‘900 con l’aggiunta dell’ala sinistra e della torre, ha anche un bel cortile interno, che ricalca lo stile dell’esterno facendo risaltare le decorazioni sulle superfici rosso scuro.

Percorrendo le vie della città, notiamo alcuni ristoranti o negozi con delle insegne che ricordano i mestieri delle vecchie corporazioni artigiane…ed è così che sotto un’insegna con una chiave dorata vi è un piccolo ristorantino mentre in una insegna con due martelli ed una tenaglia vi è una galleria d’arte. 

Si avverte che qui, in epoca medievale, le corporazioni delle arti e dei mestieri avevano una grande influenza.

Dal medioevo ai giorni nostri il passo è breve e lo compiamo quando arriviamo in Gerbergasslein, dove di fronte ad un bar, l’Unique, troviamo un esempio di street art raffigurante alcune storiche figure del rock; da Mick Jagger a Micheal Jackson, passando per Bruce Springsteen e Kurt Cobain.

Ci dirigiamo poi verso una zona più moderna della città; è quella dove sorge il nuovo teatro di Basilea, davanti al quale vi è la creativa fontana di Jean Tinguely.

Un’altra fontana, in aggiunta alle altre 202 presenti a Basilea, non dovrebbe creare tanto scalpore…ma la fontana di Jean Tinguely è una vasta opera in movimento, che personalmente mi ricorda i meccanismi interni di un orologio, sempre in azione, che spruzzano ininterrottamente acqua in ogni dove!

Ci avviamo verso la fermata dell’autobus che ci ricondurrà a Pratteln…

Tornare in treno a Pratteln, così poco distante da Basilea, è però estremamente distensivo…qui siamo in un piccolo paese di campagna, quando incontri qualcuno ti può salutare in tedesco, ma spesso anche in italiano, c’è un’atmosfera familiare e tranquilla.

La sera per andare in pizzeria passiamo dai giardini sul retro delle case, che costeggiano un piccolo boschetto, entriamo nel cortile della chiesa protestante, ne attraversiamo il prato e sbuchiamo in una stradina acciottolata dove una famiglia con bambini sta cenando all’aperto…salutiamo augurando la buonasera ed arriviamo in piazza dove nei tavoli all’aperto, considerate le temperature estive, Kaffi, un indiano, ci serve delle ottime pizze napoletane!

 

GIORNO 2

Il mattino successivo il nostro programma prevede di raggiungere in treno la cittadina di Rheinfelden dove prenderemo un battello che ci condurrà al centro storico di Basilea navigando sul Reno.

Alla stazione di Rheinfelden ci accoglie un’altra calda e soleggiata giornata.

Il nostro battello partirà alle 14.30, pertanto abbiamo tutto il tempo per una visita alla città, che attualmente si rivolge ad un turismo tipicamente termale, ma che ha anche un importante passato storico, legato alla casata degli Zahringen, che derivava da un ramo cadetto degli Asburgo.

Lo stemma della casata, un’aquila stilizzata, può essere ammirato in diversi punti della città; sui muri dei palazzi, così come sulle pavimentazioni interne dei cortili o sulle strade del centro storico.

Passeggiamo per le vie della cittadina, che si snoda lungo il corso del Reno e che possiede un bel ponte a più arcate al di là del quale, la città, pur mantenendo il nome di Rheinfelden, è però in Germania. Siamo nella regione tedesca (Lander) del Baden-Wurttemberg ed il confine è segnato dal Reno.

Noto che lungo le strette vie sono state poste delle pietre sporgenti, mi viene spiegato che servivano per evitare che i carri con il loro passaggio potessero danneggiare gli angoli delle case…chiedo poi a cosa servano quelle scalette di legno che dalla piccola finestra del secondo piano scendono direttamente in strada…ma non ho bisogno di spiegazioni quando vedo che da una fessura della finestra un grosso gattone si appresta a discendere le scale…quando vorrà tornare la strada è la stessa al contrario!

Il centro storico è piccolo e carino, con tanti negozietti, bar e ristorantini…ci fermiamo a pranzare in un piccolo bar all’aperto e in un altro acquistiamo un gelato di produzione artigianale…di fronte ad un negozio due bei cavalli sauri, dagli zoccoli potenti, sono legati ad un carretto che reca il marchio della Feldschlosschenbier, una famosa birra bionda prodotta proprio qui a Rheinfelden.

Mentre attendiamo l’arrivo del battello osserviamo un gruppetto di ragazzi che si getta in acqua in un punto del fiume relativamente tranquillo…poco lontano infatti alcuni gorghi e mulinelli consigliano la massima attenzione a non avvicinarsi troppo!

Finalmente, dietro l’ansa del fiume, ecco apparire la nostra imbarcazione…facciamo il biglietto, saliamo e salutiamo Rheinfelden…ora ci attendono due orette di navigazione.

La navigazione lungo questo tratto del Reno si rivela interessante e rilassante, quello che scorre davanti ai nostri occhi è un paesaggio per me nuovo…ripensando ad altre esperienze…nulla a che fare con le crociere che avevo fatto in precedenza; sul Nilo o con la gita in barca nel canyon del Sumidero nel Chiapas messicano e neppure con quella al mercato galleggiante di Bangkok.

Questo fiume mi riporta alla memoria tante vecchie storie: per tanto tempo ha rappresentato il confine dell’Impero Romano, una sorta di deterrente nei confronti delle popolazioni germaniche.

Ed ora eccomi qui, ad osservare la vegetazione lungo il fiume scorrere via veloce; case con i giardini che affacciano sull’acqua, piccole rientranze dove ci si può immergere, il campanile di una chiesa in lontananza, alcune barche ormeggiate.

Tutto ciò fino a quando arriviamo ad una chiusa…il Reno è navigabile, ma a volte richiede qualche accorgimento.

Il livello delle acque non è sempre lineare ed è così che l’uomo ha inventato queste chiuse, una sorta di barriere che una volta aperte consentono all’acqua di fuoriuscire arrivando al livello dell’altra parte di fiume e  alla nostra imbarcazione di proseguire.

Lasciata la zona rurale della campagna, la nostra imbarcazione si avvicina alla città…sulla riva destra all’improvviso compare un dinosauro…è un Tirannosaurus Rex e poi c’è anche uno pterodattilo e alla fine sono lì tutti allineati in un parco giochi alle porte della città.

Sulla riva sinistra invece alcune tende bianche segnalano il Sommerpark am Rhein uno dei migliori ristoranti all’aperto di Basilea e mentre ci avviciniamo ulteriormente alla città, ecco comparire nuovamente alcuni bagnanti che si lasciano trascinare dalla corrente del fiume…infine, quando siamo ormai arrivati, su entrambe le rive si profilano vecchi palazzi e il Mittlerbrucke…il nostro ormeggio è sotto lo splendido hotel LesTroisRois, uno degli alberghi più belli ed antichi della città, fondato nel  1600 e ricostruito poi nel 1844.

Dall’imbarcadero risaliamo la scalinata e siamo di nuovo a Basilea, nella sua parte più antica, la gross Basel e ci dirigiamo verso la zona alta della città, lo Spalenberg e la Spalentor.

Lo Spalenberg, è una zona della città caratterizzata da stretti vicoli  e pittoresche case decorate, i negozi ospitano piccole boutique con ottimi marchi, interessanti gallerie, botteghe di leccornie o di souvenir caratteristici.

Qui possiamo trovare la tipica specialità di Basilea, i Lackerli o Leckerli, piccoli biscotti di panpepato a base di spezie, mandorle e nocciole.

Dall’alto il nostro sguardo vaga sui tetti delle case, che con i loro piccoli abbaini, mi ricordano quelle che apparivano nel cartone animato “Heidi”, quando la bambina è a Francoforte.

Alla fine della Spalenberg Strasse, mentre le nostre “guide” decidono di prendersi una meritata pausa ai tavolini di un piccolo bar all’aperto, io e mio marito concordiamo di non poter lasciare Basilea senza vedere anche la Spalentor.

Questa è la più imponente e la più bella delle tre torri che componevano la grande fortificazione del 1400 e che si sono conservate fino a oggi.

Composta da un corpo centrale con due torrette circolari ai lati, presenta il lato più decorato e più bello verso l’esterno, così i viaggiatori che arrivavano in città potevano ammirarla.

Non attraversando questa porta, ma anche per noi viaggiatori è giunto il momento di partire, di lasciare questa bella città alla volta del Canton Ticino: Bellinzona e Lugano ci attendono, saranno la terza tappa del nostro viaggio in Svizzera, ma non ci dimenticheremo in fretta di Basilea, che si è rivelata una città moderna, dinamica, pur con un centro storico teso a conservare il passato e le tradizioni.

Sapevamo che con i suoi musei e le sue manifestazioni artistiche, prime fra tutte l’Art Basel, Basilea avrebbe potuto stupirci, ma la vera sorpresa è stata rappresentata dai dintorni che ci sono piaciuti tanto quanto la città stessa.

La navigazione sul Reno e il soggiorno a Pratteln, che appartiene al Cantone Basilea Campagna, sono state estremamente interessanti, consentendoci di apprezzare da vicino anche la vita di paese.

 

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